Sporcamento ed incrostamento dei sensori: problemi e soluzioni

Nota tecnica sullo sporcamento dei sensori
Nota tecnica Sistemi di pulizia
automatica dei sensori per l’analisi in linea

Questo approfondimento affronta il problema dello sporcamento ed incrostamento dei sensori. Vi è anche una nota tecnica in PDF sullo stesso argomento: "Sistemi di pulizia automatica dei sensori per l’analisi in linea".

In molte applicazioni dove vi è la necessità di misurare la qualità dell'acqua, sia in ambito industriale che in ambito civile, vi è una vera e propria lotta quotidiana contro lo sporcamento e le incrostazioni dei sensori. Questo significa che molto tempo, denaro e risorse sono sprecate per mantenere gli strumenti di misura puliti e funzionanti. Per fortuna ci sono alcune novità:

  • sistemi autopulenti e di autodrenaggio sono ora disponibili per la maggior parte dei sensori;
  • questi sistemi di rimozione delle incrostazioni possono prolungare la vita dei sensori e ridurre drasticamente i regimi di manutenzione;
  • i sistemi di autopulizia ed autolavaggio della Leafy Technologies sono economici, semplici e non presentano problemi di progettazione.

Il problema: lo sporcamento e l'incrostazione del sensore

Sensore con problemi di incrostazione
Sensore con problemi
di incrostazione

Qualunque sia il processo monitorato, spesso nell'acqua vi è la presenza di sostanze che possono sporcare il sensore e quindi causare risultati errati. Questo è soprattutto vero per i sensori a membrana, ottici ed in generale per tutte le tecnologie che entrano in contatto con l'acqua.

La soluzione ovvia a questo problema è pulire il sensore, ma questo comporta spesso programmi di manutenzione e di pulizia che possono diventare onerosi per gli operatori soprattutto quando pensiamo al fatto che alcuni siti possono avere decine e decine di strumenti.

La soluzione

Le soluzioni che la Leafy Technologies propone sono i sistemi di autopulizia ed autolavaggio. Questi sistemi sono semplici, affidabili e di facile manutenzione e si presentano come un'alternativa ai sistemi di pulizia meccanica che possono ostruirsi e rompersi.

Spruzzando regolarmente il sensore o la sonda con acqua pulita o aria compressa, il sensore rimane pulito e privo di incrostazioni durante lunghi intervalli. Il ciclo di pulizia del sensore viene attivato dall'analizzatore per un intervallo di tempo e con frequenza selezionabile dall'utente, in modo che, indipendentemente da quanto l'applicazione sia sporca, la sonda rimanga pulita.

Grazie all'assenza di parti mobili nel sensore e nel dispositivo di pulizia, non vi è nulla da sostituire o controllare se non una semplice valvola posizionata in una posizione facilmente raggiungibile .

I sistemi di autopulizia permettono al sistema di funzionare in condizioni difficili per settimane o anche mesi senza alcun bisogno di calibrazione. Come vedremo di seguito vi è una soluzione per ogni applicazione.

Cappuccio autopulente

Sensore di ossigeno disciolto con opzione di autopulizia
Sensore di ossigeno disciolto
con cappuccio autopulente

Il cappuccio autopulente può essere aggiunto ai nostri sensori di pH, redox/ORP, torbidità, solidi sospesi ed ossigeno disciolto (DO). Costituito da un cappuccio progettato in maniera tale da dirigere il getto d'acqua pulita (o aria per un sensore di ossigeno disciolto) verso la punta del sensore, questo sistema permette di mantenere i sensori puliti e funzionanti. La pulizia è controllata attraverso una singola valvola posizionata in una posizione facilmente accessibile.

Autoverifica

Se si utilizza dell'aria per pulire un sensore di ossigeno disciolto, il sistema può anche verificare automaticamente che il sensore stia ancora rispondendo correttamente, eliminando la necessità di rimuovere e di verificare manualmente il sensore. Questo può permettere di andare avanti per mesi senza dover effettuare alcun tipo di operazione.

Sistema di autopulizia

Sistema autopulizia sonde amperometriche
Sistema autopulente
per sonda amperometrica

Per i sensori che richiedono il montaggio all'interno di una cella di flusso come i sensori di cloro, ozono, biossido di cloro ed acido peracetico è disponibile un sistema di autolavaggio con valvole integrate che avviano/bloccano automaticamente il flusso del campione e controllano il getto di acqua pulita verso la sonda.

L'utente può impostare l'intervallo di lavaggio e la durata per mantenere la cella di flusso ed il sensore liberi da incrostazioni. Per contaminanti particolarmente sporchi o tenaci, si può utilizzare acqua calda per il lavaggio per facilitare la pulizia.

Con le opzioni sopra elencate, qualunque sia l'applicazione o il parametro da misurare, si è sempre in grado di fornire un sistema di monitoraggio che non solo sarà accurato, preciso e duraturo, ma che rimarrà anche libero da incrostazioni e farà risparmiare all'operatore tempo e denaro.

Conclusione

Per una descrizione approfondita dei sistemi leggere la nota tecnica: "Sistemi di pulizia automatica dei sensori per l’analisi in linea" oppure contattare un consulente per discutere della propria applicazione specifica.